Navigare su Internet? Basta imparare, l’età non conta.
Da quest’estate
gli anziani italiani di Basilea hanno una chance in più di restare al
passo coi tempi. Diavolerie da ragazzini. Giochi per manager. Roba per giovani. Impossibile cominciare dopo i sessanta… Ma è proprio vero? Il successo che hanno riscosso a Basilea i primi corsi di Internet per la terza età organizzati nei mesi di giugno-luglio da “Pro Migrante”, in collaborazione con il Centro di Formazione FOPRAS di Basilea, sembra dimostrare il contrario. Del resto, negli ultimi due anni in Italia è raddoppiato il numero degli anziani che utilizza Internet, per i quali il Personal Computer è un ottimo stimolo che rivoluziona il tradizionale modo di trasmettere il sapere: non è, infatti, l’anziano che insegna ai giovani come si usano certi aratri o certe trebbiatrici, ma è il giovane o il bambino che spiega al padre o al nonno come si usano il computer e Internet. In qualche modo, queste nuove tecnologie stanno creando una sorta di nuova alleanza tra le età e stanno dando alle persone della terza età una possibilità straordinaria, riaprendo loro nuovi orizzonti sia di lavoro sia di interazione con propri coetanei e con giovani. Il corso di navigazione di “Pro Migrante” è tenuto da giovani qualificati e rispettosi dei ritmi d’apprendimento, dura 12 ore e cerca di offrire agli anziani gli strumenti base, per superare appunto questo gap generazionale e per rimanere “dentro” una società che cambia, in particolare tramite Internet. La Rete, infatti, permette di prevenire l’isolamento, di conoscere persone nuove e di mantenere i contatti con quelle conosciute, di condividere con altri le proprie conoscenze e le proprie esperienze di vita. Nel caso della terza età, quindi, non si tratta solo di acquisire un minimo di competenza informatica, ma di esercitare la propria mente, forzandola ad apprendere cose nuove e a progettare nuovi modi di vita e di relazione in una fase del ciclo di vita in cui la monotona ripetizione di consuetudini consolidate offre sì una certa sicurezza psicologica, ma è nemica dell’”active aging”, dell’invecchiare in modo intelligente. Internet, allora, non è solo roba per manager o per giovani, ma offre numerosi vantaggi anche alla popolazione anziana. Basta imparare a conoscerli: l’età non conta. Non è, infatti, vero, come spesso si vuole far credere, che con il progredire dell’età l’intelligenza diminuisce e le capacità di apprendimento svaniscono. La persona anziana non impara peggio, ma impara in modo diverso rispetto al giovane. Certamente con l’invecchiamento si riduce la “facilità di apprendimento”. Nel contempo, però, migliora l’“intensità di apprendimento”. Le persone anziane spesso iniziano con grande serietà e impegno un nuovo compito didattico e sono senz’altro più disposte ad accollarsi un dispendio supplementare di tempo. Alla pronta facoltà di comprensione e alla grande facilità di apprendimento delle nuove tecnologie proprie dei più giovani, si contrappone l’esperienza, la calma e la perseveranza dei più anziani.
La moderna
geriatria afferma che, a condizione di coltivare con assiduità interessi
culturali e attività creative, la vita può avvicinarsi anche al secolo di
durata senza cedimenti importanti e con una qualità degna di essere
vissuta.
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