Corriere degli Italiani, 21 luglio 2000


Un progetto per la terza età


La motivazione che ha spinto un gruppo di volontari di Basilea a stendere un progetto "Anziano: una ricchezza per la comunità. Età da valorizzare" è stata la convinzione che non bisogna solo imparare ad invecchiare, ma occorre anche imparare a vivere con le persone anziane poiché sarebbe assurdo ipotizzare una società in cui non esista il reciproco rispetto tra i diversi gruppi sociali e delle loro esigenze specifiche.

Nonostante una coesione familiare ritenuta tipica della comunità italiana, esiste il pericolo dell'isolamento per l'emigrato anziano, anche a motivo di un insufficiente inserimento nella società del paese d'immigrazione. I servizi messi a disposizione delle persone della terza età non sono sfruttati a sufficienza dagli emigrati, o perché da questi non conosciuti, o perché difficilmente accessibili per motivi linguistici o per l'atavica paura dell'emigrato di intrat- tenere rapporti a livello ufficiale con organismi svizzeri oppure perché non adeguati alle esigenze specifiche degli emigrati della terza età.

Il gruppo di lavoro costituitosi a Basilea è cosciente che non si tratta di inventare strutture nuove, ma di far conoscere le offerte e di dialogare e progettare insieme con quanti sono già impegnati nel settore attraverso una attenta opera di mediazione che permetta di tenere in debito conto le peculiarità degli emigrati anziani.

Non si vuole soltanto aiutare i connazionali ed altri immigrati anziani a vivere con maggiore serenità la terza età; ma ad aiutarli a vivere in pienezza questa stagione della vita.

Il progetto elaborato dal gruppo di Basilea prevede interventi concreti nell'ambito della ricerca, dell'informazione, della formazione, della consulenza e della mediazione.

Attraverso una ricerca effettuata su un campione rappresentativo (attualmente vivono a Basilea città 999 italiani dai 65 anni in su, mentre le classi di età tra i 55-99 anni comprendono 480 uomini e 329 donne e tra i 60-64 anni 532 uomini e 340 donne), il gruppo si propone anzitutto di studiare la situazione di vita, il grado di inserimento e le esigenze sanitarie, sociali e finanziarie dei pensionati o pre-pensionati. Si vuole inoltre stendere un inventario delle prestazioni fornite dalle organizzazioni svizzere e rilevare le prestazioni offerte agli anziani a Basilea dall'emigrazione organizzata.

Accanto alla ricerca, è necessaria una informazione capillare rivolta agli immigrati per far loro conoscere servizi e prestazioni a loro destinati, anche attraverso la pubblicazione di un bollettino regionale. Ovviamente in questo settore gioca un ruolo determinante la stampa di emigrazione.

In ambito formativo il gruppo intende organizzare corsi di preparazione al pensionamento.
Ma non si tratta solo di trasmissione di conoscenze. Si mira soprattutto a promuovere attività che valorizzano il vissuto e il patrimonio culturale degli anziani e a formare moltiplicatori attraverso contatti ed esperienze.

Il progetto si esplicita quindi in un cammino di mediazione mirante a facilitare l'accesso degli immigrati anziani al sistema di aiuti per la terza età, a collegare in rete organizzazioni dell'emigrazione con istituzioni pubbliche o private svizzere, fare da mediazione tra l'ampia offerta esistente per la terza età in generale (vacanze, visite accompagnate di musei, corsi di computer/Internet, attività teatrali) e la categoria specifica.

Si tratta, pertanto, di un progetto a servizio dell'integrazione fra le varie componenti culturali e demografiche della popolazione di Basilea e si è alla ricerca di enti che possano, almeno in parte sponsorizzare tale iniziativa.

 


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